Ginevra (francese: Genève; arpitano: Geneva; tedesco: Genf; romancio: Genevra), capitale dell'omonimo cantone, è la seconda città più popolata della Svizzera dopo Zurigo, situata dove il lago di Ginevra riconfluisce nel fiume Rodano.
Perno centrale di tutta la regione in materia di economia, di salute, di istruzione, di cultura e di trasporti, la sua area urbana forma un importante agglomerazione transfrontaliera che prende il nome di bacino franco-valdo-ginevrino.
Seconda piazza finanziaria del paese, secondo Mercer Consulting Ginevra è la metropoli che offre la più alta qualità della vita al mondo assieme a Zurigo, davanti a Vancouver e Vienna.
Etimologia
Il nome Ginevra è di origine celtica: Genava. Anche se Ginevra è menzionata come Genava in dei testi latini, il nome stesso è fondamentalmente celtico. Fu poi trasformato dalle lingue e culture successive. è così che in francoprovenzale lo si ritrova come Geneva. Nelle lingue nazionali elvetiche oltre che l'italiano, Ginevra si scrive Genf in tedesco, Genève in francese e Genevra in romancio.
XIX secolo
Il 15 aprile 1798 il Trattato di Riunione integra Ginevra al territorio della Repubblica Francese[1]. Alla fine di agosto, dopo aver rinunciato alla sua sovranità e alle sue alleanze, la città viene scelta come prefettura e capoluogo del dipartimento del Lemano. Ginevra diventa dunque una città francese tra le tante, ed i suoi abitanti sperimentano così il centralismo napoleonico. La sconfitta dell'armata napoleonica gli renderà tuttavia la sua indipendenza. Il 30 dicembre 1813, la guarnigione francese lascia la città, ed il generale austriaco Ferdinand von Bubna und Littitz vi fa la sua entrata. Il giorno seguente, dopo la ritirata definitiva del prefetto, un governo reazionario diretto dal vecchio sindaco Ami Lullin proclama la restaurazione della repubblica e dell'Ancien Rgime.[2]. Ciò nonostante, i magistrati sono coscienti che Ginevra non può più permettersi di formare uno stato isolato, per tale motivo si rivolgono ai loro vecchi alleati svizzeri domandando l'entrata della loro repubblica nella Confederazione svizzera. [3]. Nonostante il timore che i cattolici hanno della Roma protestante e delle difficoltà che questa ha conosciuto nel XVIII secolo, l'annessione diventa effettiva il 19 maggio 1815.
Nel 1833 e nel 1834, gli scioperi dei sarti e dei fabbri (di serrature e lucchetti) sono tra i primi del XIX secolo in Svizzera[4] e, nel Novembre del 1841, una sommossa ha per conseguenze l'elezione di una assemblea Costituente. La costituzione del 1842 adotta il suffragio universale maschile e dota la città di Ginevra di istituzioni municipali proprie. Il regime cadrà a cause della guerra dei Sonderbund. Il 3 ottobre 1846, le autorità rifiutano di raccomandare ai membri ginevrini della dieta federale di votare la dissoluzione del Sonderbund. Di conseguenza, il quartiere operaio di Saint-Gervais si solleva due giorni dopo, e respinge le truppe del governo. [5]. Questa sarà la miccia che innescherà una rivoluzione di sinistra guidata dal partito radicale di James Fazy, che rovescierà il governo e stabilirà una nuova costituzione il 24 maggio 1847. In questa nuova costituzione il carattere dominante del protestantesimo viene rimosso.
Sul piano economico, l'industrializzazione della regione evolve con l'apparire di atelier di meccanica, di apparecchiature elettriche e di automobili. L'elettrificazione della città avrà luogo sotto l'impulso del Consigliere Amministrativo Thodore Turrettini, con la costruzione delle industrie delle Forze Motrici e di Chvres. [6].
L'arrivo sempre più massiccio di operai stranieri completa la trasformazione della fisionomia sociale dell'agglomerato. Mentre all'inizio del XIX secolo era ancora possibile distinguere un abitante della campagna da un cittadino, le differenze si affievoliscono progressivamente con il passare degli anni, e la popolazione presenta un profilo sempre più cosmopolita.[7].
XX secolo
La missione internazionale della città si affirma particolarmente dopo la prima guerra mondiale: Ginevra diventa in particolare per l'attività di Gustave Ador e William Rappard la sede della Società delle Nazioni nel 1919.
A seguito della prima guerra mondiale, la lotta di classe aumente e conduce allo sciopero generale del 11 novembre 1918 che si sviluppa principalmente nella Svizzera tedesca. Ma l'atteggiamento francofilo riduce sensibilmente il suo impatto a Genevra[8].
Dei piccoli partiti d'ispirazione fascista, come l'Union nationale, attaccarono i leader socialisti il 9 novembre 1932, il che portò ad una manifestazione dellla sinistra anti-fascista. In questa occasione, delle giovani reclute fecero fuoco senza preavviso sulla folla facendo tredici morti 63 refiri[9]. Questa tragedia provocò, pochi giorni più tardi, un nuovo sciopero generale di protesta.
Dopo la Seconda guerre mondiale, le sede europea dell'ONU e dedine di Organizzazioni internazionali furono poste a Ginevra, fatto che darà impulso al turismo. Con gli inizi degli anni 1960, Ginevra è una delle prime regioni svizzere a conoscere un certo successo dei movimenti xenofobi[10], con la comparsa dei Vigilanti, [11] ma anche il terzo cantone ad accordare diritto di voto cantonale e comunale alle donne.
Geografia<7b>
Ginevra, centro commerciale, bancario, industriale, intellettuale e universitario si estende all'estremità sud-ovest del lago Lemano, sulle due rive del Rodano, nel cuore di una vallata chiusa poich circondata dalle montagne (montagne che si trovano tutte in territorio francese come, a titolo di esempi, i Voirons, il Salève, il Mont de Sion, il Vuache e la catena montuosa del Giura).
La vieille-ville (parte storica della città), costituita dai quartieri Centro-città e Saint-Gervais, si è formata sopra ed attorno ad una collina sulla riva sinistra del lago. Questa collina costituisce sin dalla preistoria un rifugio naturale protetto dal lago, dal Rodano, dall'Arve, dalle paludi e dai fossati a est. La città si espande durante il XIX secolo, dopo la demolizione delle fortificazioni (1850-1880).
Nella baia di Ginevra vi sono le pierres du Niton, due rocce che emergono dal lago datanti dell'ultima glaciazione. Una di queste fu scelta dal generale Guillaume-Henri Dufour come punto di riferimento per il calcolo di tutte le altitudini in Svizzera.
Nel 2000, la città ottenne il premio Wakker della Lega svizzera del patrimonio nazionale per il suo concetto di ammodernamento delle rive del Rodano ed il suo ambiente urbano particolarmente curato. Il progetto del Fil du Rhne fu allora messo progressivamente in opera.
Panorama, a destra della fontana si intravede il Monte Bianco
Clima
A Ginevra, l'inverno è freddo e solitamente poco soleggiato. In questa stagione, vi possono essere, a varie riprese, giornate senza che il ghiaccio si sciolga o che la temperatura non salga sopra i -10 C. Quando la bise soffia, la sensazione del freddo è accentuata e può rendere le condizioni meteorologiche assai proibitive. Il sole resta relativamente raro poich nascosto da degli strati o dalla nebbia. Dal mese di marzo, le temperature aumentano e divengono quasi estive a fine maggio. Tuttavia, le precipitazioni si intensificano, in particolare sottoforma di temporali a maggio. Questi possono essere di breve durata ma di forte intensità. Le estati sono spesso calde e piuttosto umide. Se a settembre il clima assomiglia ancora a quello estivo, il clima si raffredda poi assai rapidamente per diventare quasi invernale a novembre. L'autunno è anche la stagione delle nebbie.
Monumenti
Le principali attrazioni turistiche di Ginevra includono il Muro dei Riformatori, l'orologio fiorito, il Monumento Brunswick, il Jet d'Eau (Getto d'acqua) et il Palais des Nations, che ospita la sede europea delle Nazioni Unite.
Uno dei monumenti più visitati della città è la Cattedrale di Saint-Pierre, situata alla sommità della città vecchia. Un museo sotterraneo presenta l'evoluzione del sito, e l'introduzione del cristianesimo nella città. Questo è completato dal Museo internazionale della Riforma, situato nella Maison Mallet. Un corridoio sotterraneo, riaperto in occasion dell'apertura del museo della Riforma, collega i due edifici.
Un altro luogo apprezzato dai turisti è la città vecchia stessa, che preserva l'architettura tipica di una città europea del XVIII secolo. Numerose celebrità, tra cui Jean-Jacques Rousseau e Franz Liszt, hanno vissuto in questa parte della città.
Il simbolo di Ginevra resta ad ogni modo il getto d'acqua. Questo è situato all'estremità della riva delle Eaux-Vives e culmina a 140 metri, il che lo rende visibile da una buona parte della città.
Musei
I luoghi d'esposizione sono particolarmente numerosi a Ginevra. Musei municipali e privati, centri d'arte e gallerie costellano la città.
Muse d'art et d'histoire
Il comune è proprietario e responsabile di 16 musei. Tra questi, i musei d'arte e storia, la Maison Tavel e il Museo Rath, formano il più grande spazio museale in svizzera con 8 musei contenenti milioni di oggetti, un centro iconografico, una biblioteca, un laboratorio di ricerca e degli ateliers di restauro.
In città troviamo inoltre un Conservatorio, un giardino botanico con un erbario che raccoglie approssimativamente sei milioni di esemplari, un Museo Etnografico e uno di storia naturale, il Muse de l'Ariana e l'Istituto e museo Voltaire, noto internazionalmente per la sua collezione di documenti del XVIII secolo.
A questo si aggiungono una ventina di musei privati, alcuni sovvenzionati come il Mamco (Museo d'arte moderna e contemporanea), altri interamente privati come il Museo Patek Philippe e il Museo internazionale della Riforma.
A Ginevra la maggior parte delle sale da spettacolo sono di proprietà pubblica. Alcune sono ormai delle vere e proprie istituzioni mentre altre, orientate verso compagnie indipendenti, riescono comunque ad organizzare stagioni complete. Esistono inoltre alcune sale prive di direzioni artistica, che vengono affittate a compagnie locali.
Ernest Ansermet e l'Orchestra della Svizzera Romanda, il Grand Thtre, la Victoria Hall, Armin Jordan, L'Usine, Artamis o ancora le Chat noir contribuiscono alla reputazione locale e internazionale della città.
Ginevra accoglie inolte svariate compagnie teatrali che vi sono nate, o hanno deciso di installarvisi.
Eccezion fatta del balletto del Grand Thtre, che possiede un luogo di ripetizione e una sala di rappresentazione, le compagnie di danza ginevrine non possiedono delle sale fisse. Difese dalla l'Association pour la danse contemporaine (associazione per la danza contemporanea), queste compagnie militano per la creazione a Ginevra di una casa della danza.
Copyright manuele Ferlito 2009-2010